Il mio sistema solare termico, continua ad evolversi, a causa dei prodotti acquistati, non sempre all’altezza delle specifiche tecniche, non solo per le batterie e i controller proposti in abbinamento da venditori poco scupolosi come è andata a finire.
I primi pannelli solari, del tipo “flessibile, che ho utilizzato, selezionati per la facilità di trasporto e installazione, non si prestano per una installazione che deve affrontare i cambiamenti stagionali.
Solitamente sono proposti per l’utilizzo sulle imbarcazioni o sui camper, in ogni caso per il periodo annuale con temperature comprese tra 18°C e 45°C; la dilatazione del sandwich che racchiude le celle solari, non sopporta temperature con escursioni comprese tra -10°C e 45°C.
Le saldature tra le celle fotovoltaiche, si interrompono e sono irrecuperabili, anche se alcuni video che circolano su internet, mostrano che riscaldando il sandwich con una pistola termica, è possibile eliminare gli strati di PVA e recuperare, almeno in parte, alcune celle, ma vi assicuro che la pressione applicata per l’incollaggio del sandwich, è tale da rendere impossibile il recupero.
Questo è il mio nuovo sistema solare, in attesa delle celle in Perovskite.
Prima di acquistare questi nuovi pannelli solari, contattai un rivenditore di celle solari Sunpower, che si erano mostrate più durature nel tempo e più efficienti.
I pannelli installati sul balcone, sono venduti per una potenza di 120W (20V x 6 A) con un’efficienza del 22%.
I pannelli sono di piccole dimensioni 670 x 960 mm e leggeri (7 Kg), facilmente maneggiabili anche senza l’aiuto di altre persone, il telaio in alluminio e il vetro temperato, proteggono le celle fotovoltaiche.
La lunghezza della ringhiera è di circa 6 metri, pertanto ho utilizzato 8 pannelli solari da 120W nominali, collegando due pannelli in serie, per avere una tensione di uscita compresa tra 20 e 40 Volt, necessaria per far funzionare correttamente l’inverter, con una corrente da 6 A (240W ogni 2 pannelli), quindi ho collegato tra loro altri 2 pannelli, in parallelo, per avere una corrente massima di 12 Ampere (40x12 = 480W), per ciascun ingresso del micro inverter da 800W, in modo da aver un rendimento accettabile anche con poca luce ambientale.
8 pannelli x 120W, dovrebbero fornire una potenza massima di 960 W, ma come è possibile verificare dal software fornito con l’inverter da 800W, non si raggiunge mai una potenza superiore ai 700W, neppure a mezzogiorno, nei mesi più caldi dell’anno con il sole perpendicolare ai pannelli.
La superficie del vetro temperato, messo per proteggere le celle fotovoltaiche, sono troppo lucidi e riflettono la luce solare; il rendimento in penombra è molto scarso!
Il primo micro inverter KS800, che ho utilizzato, non ha superato il primo forte acquazzone, si è bloccato in meno di due mesi di funzionamento, la protezione alle intemperie non è sufficiente per un prodotto che deve essere installato all’esterno.
Il micro inverter è fissato sulla ringhiera, sotto i pannelli solari, in modo da proteggerlo dalle intemperie
Ho quindi acquistato un nuovo micro inverter, il modello RC800 della società Rockcore Electronics
collegamento con lo smartphone.
Seguendo le istruzioni, inquadrai il Qrcode del manuale di istruzione, che indirizza direttamente sul loro sito internet, dove previa registrazione, ti permette di scaricare e installare l’applicazione di controllo dell’inverter.
Dopo alcuni giorni senza poter dialogare con l’inverter, contattai il venditore, inviando la documentazione fotografica della situazione, finché, un tecnico volenteroso, mi inviò un nuovo link per scaricare l’applicazione corretta; finalmente tutto funzionò correttamente.
Nel frattempo, pensando che il responsabile del malfunzionamento fosse il mio router Fastweb-fibra, acquistai l’extender WI-FI, di Fastweb, inoltre acquistai alcuni misuratori di corrente Zig-Bee, collegandone uno all’uscita del contatore ENEL.
Con il misuratore, potevo controllare il mio consumo effettivo di corrente, verificando che l’inverter stesse funzionando correttamente, azzerando il mio consumo, poiché il mio consumo, è inferiore a 300Wh, stavo regalando energia alla rete elettrica; aggiungendo un carico aggiuntivo, fino a raggiungere 700Wh, verificai che effettivamente stavo producendo quella energia, anche se non la stavo consumando.
Il grafico mostra la potenza effettiva,erogata dall’inverter, i giorni dell’anno con il massimo irraggiamento, in assenza di nuvole.
Alle 13,00 il sole è oltre il caseggiato, pertanto i pannelli sono in penombra.
Difficilmente riesco a raggiunger gli 800Wh promessi dall’inverter; la potenza visibile, erogata dai pannelli, si riferiscono al momento dell’istantanea scattata con lo smartphone
Purtroppo, questo tipo di pannello, raggiunge la massima efficienza solo quando c’è il massimo irraggiamento con il sole in perpendicolare; non raggiungono mai i 480 W dichiarati; forse all’equatore ..
Con l’orientamento del terrazzo, completamente a est, riesco a produrre quasi 4000 Wh al giorno, nei mesi estivi; 0,3 Kw alle 8 del mattino e di poco superiore a 0,5 KWh alle 14,00.
Il mio consumo in questa fascia di orario è 256Wh con il PC spento e circa 400W con il PC acceso; l’eccedenza di produzione la sto regalando al mio fornitore di energia.
Sistema di fissaggio dei pannelli solari alla struttura basculante montata sulla ringhiera.
La prima fase fu costruire una struttura in ferro fissata alla ringhiera tramite quattro grosse cerniere saldate sul bordo del parapetto, collegate, saldamente, con piastre, angolari e pezzi di ferro a forma di T, su cui ancorare le sbarre di alluminio 40x40 mm, lunghe 4 metri, indispensabili per fissare i pannelli solari, verificando che non si torcessero durante il brandeggio dell’inseguitore solare.
accessori per il fissaggio dei pannelli solari sulla struttura basculante
Per tenere allineati, rinforzare i pannelli solari, ho aggiunto alcune placche di alluminio, che ho siliconato per evitare infiltrazioni d’acqua sotto gli stessi.
Riccardo Monti