Motori brushless

Esistono due tipi di motori brushless: con rotore centrale, come i tradizionali motori DC , e con rotore esterno, dove è la schermatura esterna che ruota, sono più corti e larghi rispetto ai precedenti.

Un motore DC ha un rotore, uno statore e le spazzole (carboncini) che servono per alimentare i solenoidi che costituiscono il motore.

Le spazzole strisciano sui contatti del commutatore frenandolo e consumandosi.

I motori brushless, come suggerisce il nome, sono senza spazzole, il che li rende più efficienti, durevoli e molto più potenti, ma necessitano di un controllo sofisticato.

Fortunatamente esistono gli ESC (Electronic Speed Control), molto economici e diffusi da quando ci sono i droni pilotabili da remoto; rendono la gestione del motore brushless, semplice come gestire un servocomando, perché utilizza il medesimo sistema di controllo di quest’ultimi.

Il tipico controllo ESC per motori brushless ha 3 fili di uscita, da collegare al motore, 2 fili di controllo per i radiocomandi PWM, e 2 fili di alimentazione positivo e massa; contrariamente ai servocomandi, i motori brushless sono molto avidi di corrente.

Se si fornisce un impulso di 1 millisecondo (0°) il controller fermerà il motore, con un impulso di 2 millisecondi (180°) avremo la massima potenza, i valori intermedi faranno girare il motore di conseguenza.

A causa della grande potenza dei motori brushless, il controllo ESC deve essere attivato prima di avviare il motore; in genere si invia un breve impulso (tra 0,7 e 1 millisecondo, per circa 3 secondi), quando ciò avviene il motore emette un tipico ronzio per alcuni secondi, prima di muoversi.

Alcuni ESC, hanno un regolatore di tensione interno che fornisce 5 volt, utile per alimentare Arduino

brushless

rick 3Riccardo Monti