Bedini motor

IMAGE_015
IMAGE_013

John Bedini nel 1980, scoprì che era possibile eliminare la Forza Elettromotrice Inversa (back EMF) che si instaura in una spira di rame, allorché  un flusso magnetico è indotto nella bobina.

L’eliminazione della FEM, genera un’onda longitudinale in grado di caricare una batteria al piombo.

A supporto delle sue sperimentazioni, Tom Bearden, scrisse un trattato che spiega come la rottura della simmetria tra flusso magnetico indotto e l’eliminazione della FEM, attrae energia dal vuoto (Dr. Bearden’s Vacuum Energy).

Prima di conoscere l’esperienza di Bedini, avevo sperimentato alcuni motori a repulsione magnetica, utilizzando le bobine dei flipper che assorbono 4 Ah a 12 volt DC.

Per ottenere l’eccitamento della bobina al passaggio di un magnete permanete, utilizzai un sensore di Hall, che rileva la vicinanza del campo magnetico e attraverso un mosfet, attiva l’alimentazione della bobina;

Il risultato fu che effettivamente il motore gira, ma l’assorbimento totale a 12 volt era di 4 Ah, e la bobina scalda molto .

Questo tipo di motore non parte da solo, ma ha bisogno di un avviamento manuale che serve a produrre la variazione del campo magnetico all’interno della bobina, in accordo alle osservazioni di Faraday.

bedini 1

Dopo aver letto dell’esperimento di Bedini, anziché usare il sensore Hall, utilizzai due bobine , ricavate da due relè, collegate tra loro mediante un bullone di ferro dolce che favorisce il flusso magnetico alla seconda bobina.

Ho sperimentato se l’onda longitudinale che si crea, è in grado di caricare una batteria al piombo, e, in effetti, questo picco di tensione di circa 400 Volt, è in grado di caricare la batteria.

Il mio interesse non era quello di costruire un sistema per caricare le batterie, ma quello di verificare il rendimento di un motore fondato sul principio descritto da John Bedini.

Nel sistema, una bobina è utilizzata come pick-up, mentre la seconda, comandata dall’impulso ricavato dalla bobina pick-up tramite un transistor, alimenta la seconda bobina che da la spinta che respinge il magnete che ha attivato la prima bobina.

Il risultato è che il motore gira, soprattutto, assorbe pochissima corrente!

bedini 2

questo tipo di motore assorbe pochi mAh.

Verificato che effettivamente il sistema di Bedini produce un campo magnetico che respinge i magneti permanenti, ho costruito una ruota con 12 magneti disposti con polarità alternata (nord-sud-nord-sud…).

bedini 3

Ho costruito una bobina bifilare con 1000 spire di filo di rame smaltato con diametro 0,32 mm quadrati e come bobina di spinta 1000 spire di filo di rame smaltato di sezione 0,55 mm quadro , avvolti attorno un nucleo di plastica con diametro 10 mm e lunghezza.60 mm.

Schema elettrico del controllo delle bobine

bedini 4

il trimmer da 1 K ohm serve per impostare il punto di innesco della scarica nella lampada al neon.

Gauss, Faraday , Lenz, fleming, nel diciottesimo secolo, hanno approfondito l’argomento chiarendo i principi fisici alla base di questo fenomeno.

lenz

Regola della mano destra di Fleming.

Con il dito indice e il dito medio della mano destra posti perpendicolarmente tra loro indicando, rispettivamente, la direzione del campo magnetico e la direzione della corrente indotta,  il pollice indicala direzione della corrente indotta all’interno del conduttore della bobina.

bedini 5

L’utilizzo del calorimetro è stato necessario a causa della piccolissima quantità di corrente assorbita dal motore in rotazione.

La scheda di controllo è collegata a un ingresso analogico della scheda di acquisizione inserita nel computer su cui è installato Labview, in modo da sommare i picchi di corrente che la bobina di spinta assorbe quando c’è il segnale proveniente dalla bobina di pick-up.

Anche la sonda del termometro è collegata a un ingresso analogico della scheda di acquisizione inserita nel computer.

La paletta inserita nel calorimetro e connessa al motore, che girando, agita l’acqua contenuta nel calorimetro riscaldandola.

L’esperienza di laboratorio è durata trenta minuti.

La corrente assorbita rapportata alla temperatura finale dell’acqua, di volume noto, inserita nel calorimetro è aumentata di 0,5°C.

RISULTATO

Il rendimento del motore “ Bedini” che ha una potenza di 3 mWh è del 50%, poiché l’assorbimento totale è stato di 6 mWh.

Riccardo Monti